Milano Malpensa - Terminal 1 | 31.01.24 - 11.04.24

EXTINCTION CHAPTER 1

Zwergen Dämmerung | Max Papeschi

Max Papeschi

Artista
Milano, 1970
Max Papeschi è un artista contemporaneo di fama internazionale, conosciuto per le sue opere d'arte spesso stravaganti e certamente provocatorie. Ha iniziato la sua carriera artistica alla fine degli anni '90. Grazie ai suoi contenuti spesso sfida il pubblico a riflettere su temi sociali e culturali attuali lavorando per promuovere l'arte e la creatività come strumenti di cambiamento sociale. Le opere di Papeschi sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in tutto il mondo, e sono state ampiamente recensite dai principali media internazionali.
Egli è considerato una figura di spicco dell'arte contemporanea e il suo lavoro continua a essere altamente apprezzato dai critici e dal pubblico.

EXTINCTION CHAPTER 1

Alla Fondazione Stelline di Milano giovedì 19 gennaio 2023, dalle ore 19.30 alle ore 22.00, è stato svelato Extinction, il nuovo progetto totalmente inedito dell’artista Max Papeschi, nato con la collaborazione di Flavia Vago e AIIO.
Il progetto sarà scandito in tre capitoli: il primo di questi – Extinction. Chapter one – mette in mostra alla Fondazione Stelline, dal 20 gennaio al 19 febbraio 2023, 54 sculture in terracotta e 4 video installazioni rielaborate dall’intelligenza artificiale, che raccontano in forma parodistica il tema della guerra e dell’impoverimento culturale.
La grande “mostra-installazione” presenta per la prima volta in assoluto l’artista Max Papeschi in nuova versione “tridimensionale”, un debutto che susciterà sicuramente interesse e curiosità. Nel nuovo progetto pensato per la Fondazione Stelline, Max Papeschi, insieme a Flavia Vago e Michele Ronchetti, si è divertito a giocare sul labile confine tra vero e falso, utilizzando la comunicazione stessa come opera d’arte integrata nella mostra.
La mostra curata da Stefania...
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Zwergen Dämmerung

Zwergen Dämmerung, letteralmente “il crepuscolo dei nani”, è un esercito di 54 statue alte 1,80 metri, i cui corpi sono quelli dei fieri guerrieri di terracotta di Xi’an, mentre le teste sono di banali nani da giardino.
Quasi un fermo-immagine in cui si cristallizza questo momento storico, basato su due temi principali: la minaccia della guerra e l’impoverimento della cultura.
Il fatto che il primo ritrovamento della civiltà aliena sia un esercito è emblematico e ci racconta di una civiltà in perenne conflitto. Gli eventi attuali, oltre a confutare Fukuyama e la sua idea di fine della Storia, proiettano l’ombra lunga del fantasma della Terza guerra mondiale sul nostro pianeta. Queste antitetiche cariatidi, in cui si mescolano irrimediabilmente “alto” e “basso”, ci ricordano anche un altro tipo di distruzione, quella legata all’impoverimento culturale.
“Quando il sole della cultura è basso all’orizzonte, i nani hanno l’aspetto di giganti”, citando Karl Kraus.
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